Con Omega lungo le rotte del corallo nel Mare Nostrum
, è un viaggio che si inserisce nel programma pluriennale d’incontro
, è un viaggio che si inserisce nel programma pluriennale d’incontro
“Siamo molto preoccupati per questa crescente ondata di arrivi di immigrati e rifugiati, in Italia…
L’Italia può giocare un ruolo chiave nella soluzione della crisi del Golfo. A due giorni…
“Questo mese di Ramadan, e questa festa dell’ Eid ( che ne celebra la fine,…
Le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia…
Sembra essere affetta da schizofrenia acuta la politica di Washington nei confronti della crisi del…
Il principe Faysal Bin Sattam Bin Abdel Aziz prende il posto di Rayed Khalid A. Krimly che per circa due anni e mezzo ha rappresentato il regno saudita in Italia.
Il 22 maggio scorso è stata presentata alle Nazioni Unite, a Ginevra, la bozza del Trattato per il bando delle armi nucleari. Il Trattato – che renderebbe illegale sviluppare, produrre, utilizzare o sperimentare armi nucleari – è sostenuto dalla maggioranza dei governi mondiali, ma osteggiato dagli Stati che dispongono di armi nucleari e da alcuni dei loro alleati. Il presidente della Croce Rossa Italiana e vice presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello ai Paesi reticenti.
Ma quali sarebbero le prove schiaccianti che contro Doha sostengono di aver raccolto i suoi ex alleati, prove talmente gravi da averli indotti da un giorno all’altro ad isolare l’emirato, a chiudere le frontiere, a denunciarlo di fronte alla comunità internazionale?
La Gran Bretagna è uscita letteralmente a pezzi dal voto di ieri. La premier conservatrice Theresa May, che aveva indetto le elezioni per assicurarsi un mandato forte di fronte all’Europa nelle trattative con la brexit , non ce l’ha fatta
i è aggiunto un altro drammatico tassello al complesso puzzle della crisi mediorientale esplosa nell’ultima settimana di maggio nella regione del Golfo dopo la visita del presidente statunitense a Riyad. Nel mirino l’Iran dove un commando di terroristi ha fatto irruzione nel parlamento di Teheran, sparando all’impazzata e seminando morte e terrore. Morte e terrore anche al santuario dell’ayatollah Khomeini, dove, contemporaneamente, un altro gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco contro la folla di pellegrini in visita.
Una decisione senza precedenti, motivata da un’accusa senza precedenti e gravissima , e cioè quella di supportare i gruppi terroristici che “vogliono destabilizzare la regione”. Un’accusa che Doha respinge con forza, definendola “ingiustificata” e “senza fondamento”, frutto di un’ altrettanto ingiustificata campagna denigratoria e diffamatoria lanciata contro il paese dagli ex alleati per isolarlo.